Presentazione
Data
dal 2 Ottobre 2017 al 30 Novembre 2017
Descrizione del progetto
Durante i mesi di ottobre e di novembre 2017 i bambini di cinque anni della nostra scuola, grazie al contributo scolastico dei genitori, hanno potuto partecipare al progetto di psicomotricità. Si tratta di una seduta settimanale della durata di 45 minuti (per un totale di sei incontri) con le insegnanti di psicomotricità.
Sono stati effettuati anche incontri preliminari, in itinere e finali con le maestre.
L’oggetto di studio e di applicazione della Psicomotricità è il movimento: il corpo in movimento è l’espressione della personalità.
Finalità del progetto:
La Psicomotricità è finalizzata ad accogliere e rispondere ai bisogni del bambino, offrendogli uno spazio di libera espressione attraverso il movimento, per aiutarlo nel suo naturale percorso evolutivo oppure in situazioni di difficoltà.
Favorisce lo sviluppo delle potenzialità espressive, creative e comunicative, riferite sia all’ambito motorio sia a quello simbolico-cognitivo e affettivo-relazionale. Durante la seduta il bambino è, infatti, libero di usare il tipo di comunicazione che più gli è consono: verbale o non verbale; lo psicomotricista ne coglie le sfumature attraverso l’osservazione clinica del tono muscolare e permette al bambino, attraverso una relazione empatica, di evolvere verso la simbolizzazione e conservare, ritrovare o conquistare quell’equilibrio armonico che soggettivamente si identifica con lo stato di benessere.
Contenuti:
Il progetto è rivolto ai bambini/e della scuola dell’infanzia e pensato, per poter accompagnare e sostenere i bimbi in un momento importante di cambiamento rispetto all’inserimento nel mondo scolastico.
Una seduta di psicomotricità è suddivisa in tre momenti sottolineati anche dalla differenziazione degli spazi.
– Momento/Spazio dell’accoglienza: durante questo primo momento verranno ricordate ai bambini poche regole fondamentali per la convivenza e verrà data loro la possibilità di “raccontarsi”.
– Momento centrale della seduta a sua volta suddiviso in due momenti:
Momento/Spazio del gioco senso-motorio: in cui il bambino potrà sperimentare il piacere senso-motorio attraverso la stimolazione labirintica, correndo in spazi limitati, saltando da diverse altezze, dondolandosi su grossi palloni, scivolando su piani inclinati, rotolando al suolo; tutto in una situazione di sicurezza data dalla presenza dell’adulto, che allestisce lo spazio in maniera adeguata e sa riconoscere le espressioni spontanee del bambino.
Momento/Spazio del gioco simbolico: in cui il bambino può riprodurre le situazioni della vita o inventare personaggi fantastici, travestendosi e raccontando le proprie emozioni. (Il gioco, come i sogni, rivela desideri e paure).
Lo psicomotricista in questo spazio supporta la realizzazione del progetto facilitando l’immaginario dei bambini e accogliendo le emozioni che emergono.
Momento/Spazio della rappresentazione: è il luogo della distanza affettiva, in cui il bambino passa dall’azione al pensiero; è il momento finale in cui egli può “raccontare” ciò che ha vissuto, trasformando in immagini le proprie emozioni. Questo può avvenire attraverso il disegno, le costruzioni e il linguaggio.
Metodo:
Il nucleo intorno al quale si articolano tutti gli aspetti operativi della psicomotricità è l’attivazione del piacere senso-motorio; non basta però “liberare” il piacere senso-motorio e la vita immaginaria del bambino, bisogna saperli comprendere, condividerli e farli evolvere. La psicomotricità relazionale, infatti, richiede un coinvolgimento da parte dello psicomotricista, il quale non può accontentarsi di assistere all’espressività del bambino; deve “agire in relazione con lui” mantenendo un atteggiamento decentrato dai propri vissuti.
Lo psicomotricista si avvale di un metodo attivo, facendo interventi in itinere a seconda di ciò che i bambini portano in seduta.
Nel caso specifico di questo progetto le prime sedute verranno utilizzate principalmente a scopo di osservazione dell’espressività psicomotoria: ciò che il bambino, sentendosi libero di agire, “dice” attraverso il corpo e il movimento.
Successivamente lo psicomotricista, oltre ad essere osservatore e garante della sicurezza e del rispetto delle regole, svolgerà la funzione di “contenitore” e di “regista della seduta”: cioè colui che riconosce le situazioni vissute più emotivamente e che rimanda con la parola le emozioni che i bambini spesso non riescono ad identificare, che dà un significato condivisibile al gruppo di ciò che sta accadendo e fa evolvere le situazioni a favore dell’espressività delle emozioni
Spazi:
Lo spazio utilizzato per la psicomotricità è un luogo chiuso e non disturbato, ma sufficientemente spazioso per permettere ai bambini di sperimentare l’ampiezza dei movimenti.
Materiali:
Innanzitutto è indispensabile uno spazio in cui siano ben disposti dei materassi e un appoggio da cui saltare: può essere un tavolo, una spalliera, delle plance (spazio propriamente detto: zona dei salti). Nello spazio senso-motorio sono molto utili anche delle spalliere per arrampicarsi o uno scivolo per scendere e uno specchio; sono poi indispensabili i solidi di gommapiuma: cubi, cilindri parallelepipedi (che compongono la cosiddetta: zona morbida).
Risulta utile poi il materiale classicamente definito “psicomotorio”: corde, cerchi, teli e palle di varie dimensioni; soprattutto grossi palloni che permettono esperienze di equilibrio-disequilibrio notevoli. Particolarmente graditi sono anche i tunnels.
Per il momento della rappresentazione sono indispensabili fogli, pennarelli e/o matite colorate, eventualmente costruzioni di legno e pongo.
Risorse:
Il progetto prevede la presenza, in seduta, di una psicomotricista e di un’insegnante di sezione, il quale avrà il compito di garantire la sicurezza dei bambini e assumerà il ruolo, inizialmente, di osservatore delle dinamiche in gioco (le sue osservazioni sul comportamento dei bambini saranno utili nel confronto con le opinioni della psicomotricista durante lo svolgimento del progetto); successivamente, se disponibile, potrà prendere direttamente parte alla seduta (alla luce di accordi presi con la psicomotricista).
E’ inutile dire quanto sia stato importante poter usufruire di questa opportunità, sia per i bambini che hanno potuto esprimere attraverso il proprio corpo emozioni e sentimenti,, sia per noi insegnanti che abbiamo potuto avere, attraverso l’osservazione e i colloqui con le insegnanti di psicomotricità
Obiettivi
- Offrire ai bambini la possibilità di vivere un’esperienza di espressività motoria.
- Favorire la presa di coscienza del proprio corpo e delle sue possibilità attraverso il piacere senso-motorio.
- Favorire il passaggio dal gioco senso-motorio al gioco simbolico.
- Sviluppare la creatività, scoprendo la capacità di inventare e progettare.
- Favorire la socializzazione.
- Favorire l’evoluzione dei diversi canali comunicativi: gesto – voce – linguaggio – emozione, liberandoli dalle inibizioni.
- Favorire il controllo emotivo ed il contenimento dell’aggressività
- Individuare preventivamente eventuali forme di disagio precoce.
Partecipanti
I bambini di cinque anni della nostra scuola